Il nome della rosa

Nel romanzo di Umberto Eco,la civiltà trecentesca e la sua società appare in diverse sfumature:sicuramente l’elemento più in evidenza è la vita che si svolge intorno al monastero,dei monaci e delle varie persone che lo frequentano.Le persone di un basso ceto sociale che appaiono poco ma sufficientemente per per dare un’ idea di ciò che poteva essere,la vita del monaco e la relazione che avevano con i manoscritti.Inoltre si possono trovare altri elementi caratteristici della società del tempo, come l’eresia,l’inquisizione e gli ordini dei mendicanti.Emergono anche i rapporti con la filosofia.
Innanzitutto è importante iniziare con la vita nel monastero.Infatti durante il corso del romanzo si può notare che il monastero nel medioevo era un vero e proprio centro sociale, dove durante un periodo di carestia i bisognosi potevano cercare rifugio.Oppure l’importanza che aveva come centro culturale,in quanto era un luogo che conteneva la biblioteca dove si potevano trovare centinaia di manoscritti,o anche una farmacia dove si potevano trovare varie medicine e rimedi.
un altro argomento che appare nel libro è l’eresia,come ad esempio nel colloquio tra Adso e Ubertino da Casale in cui quest’ultimo racconta la storia di fra Dolcino e di come diventa eretico.Infatti in quel tempo nel quale si andavano diffondendo fenomeni come la corruzione,il concubinato e la simonia,si andava alla ricerca di nuovi punti di riferimento.Fu così che nacquero i movimenti pauperistici che affermavano di voler tornare a seguire il messaggio evangelico.In questo modo molte persone che predicavano il ritorno alla semplicità molto spesso finivano per degenerare ed essere condannati come eretici.Infatti Eco attraverso i personaggi di Salvatore e il cellario riesce non solo ad esprimere il pensiero eretico ma anche ad andare nel dettaglio dicendo i motivi che spingevano gli uomini a seguire il movimento e a ribellarsi alla chiesa.Infatti coloro che si univano a certi movimenti erano persone di un ceto sociale basso che cercavano di ribellarsi alle oppressioni dei potenti e talora gente ignorante che vedeva nel movimento la libertà.In opposizione c’era la condanna della chiesa con l’inquisizione, che nel romanzo appare attraverso la delegazione di minoriti e Bernardo Gui che condannano al rogo la ragazza scoperta nel convento.L’inquisizione nacque per far fronte all’eresia.Non era raro che molte persone,sopratatutto donne venissero condannate al rogo con l’accusa di stregoneria.Anche in questo caso l’autore è molto abile nella presentazione degli inquisitori e di come si svolgeva tutto il processo fino alla condanna.